L'uso di strumenti murali forniti di mire a cannocchiale risale al 1683,
quando un primo strumento di questo tipo venne istallato all'Osservatorio di
Parigi. Nel 1704, quando il nostro strumento fu realizzato e cominciò ad
essere impiegato nell'Osservatorio Marsiliano, si trattava quindi di una
procedura osservativa ancora abbastanza recente. Essa era stata resa
possibile dai grandi progressi fatti in quegli anni dagli orologi, la cui
marcia era diventata così accurata da mettere in competizione la precisione
con la quale si poteva determinare la distanza tra due astri in base alla
differenza tra i loro tempi di passaggio al meridiano, con la misura diretta
ottenuta con i cosiddetti sestanti astronomici.
Lo strumento di Lusverg, pur con dimensioni relativamente ridotte rispetto a
strumenti coevi in uso negli osservatori di Londra e Parigi, non era ad essi
inferiore per accuratezza. La latitudine di Bologna, determinata con il suo
ausilio nel 1706, differisce dal valore vero di soli 8 decimi di secondo
d'arco, un errore tipico per gli strumenti prodotti dall'officina dei Lusverg
che li rende tra i migliori della prima metà del XVIII secolo.
Fu con questo strumento che nel 1731 Manfredi fu in grado di confermare per
primo la teoria di Bradley dell'aberrazione della luce e con essa l'evidenza,
inaspettatamente trovata, della realtà del moto orbitale della Terra attorno
al Sole, previsto nel sistema di Copernico (vedi Parte I, par. 14).
Fu collocato in stazione nell'Osservatorio Marsiliano il primo agosto 1705 e
rimosso il 28 maggio 1709 (Reg. Oss. Marsiliano, Vol. I e III alle date,
Arch. Dip. Astron. Bo.).
La descrizione dettagliata che si trova nell'Instrumentum donationis del 1712
fa pensare ad una collocazione provvisoria in attesa della costruzione della
torre della Specola dell'Istituto delle Scienze e della relativa Stanza
Meridiana, dove il semicircolo fu installato nel dicembre 1726 e rettificato
nel marzo 1727 (Reg. Sp. Ist. Scienze, Vol. I, alle date, Arch. Dip. Astron.
Bo.). Si legge, infatti:
"Semicirculus ad Meridianas observationes semid. ped. IV a Lusvergo elaboratus ferrea contignatione, limbo, & centro auricalceo. Dioptra est illi Telescopica, suis lentibus instructa circa cylindrum centro insertum volubis, in limbo divisiones indicans, quae Tychonica methodo peractae sunt. Marsiliana insignia ad umbilicum Semicirculi auricalco incisa spectantur. Ipsum Instrumentum oblique suspensum est in conclavi Astronomico, eadem verticali, & immobili positione, qua in Meridiani plano collocandum est. Sustinent illud vectes ferrei X diversae longitudinis pareti implantati. Eorum capita cochleatim contorta desinunt in semicirculi planum, quod inter alia duo helicum ferrearum, iis capitibus intortarum plana constringitur."Una ulteriore rettifica fu fatta nel 1735, avvicinandolo al muro meridiano per dargli maggiore stabilità ed in quella occasione fu munito di un nuovo obiettivo ed oculare fabbricati dal dott. Francesco Vandelli, professore di architettura militare dell'Istituto (annotazione alla data 6 ottobre 1735 in Reg. Sp. Ist. Scienze, Vol. V, Arch. Dip. Astron. Bo.).
E. Baiada, A. Braccesi (1983) p. 86.
M. Daumas (1953), p. 91.
E. Miotto, G. Tagliaferri, P. Tucci (1990) pp. 95 e seg.
G. Tabarroni (1954) p. 43.
P. Todesco (1995).